Le opportunità offerte dall’Industria 4.0 e l’Industria 5.0
L’Industria 4.0 può essere definita come quel processo che nasce dalla quarta rivoluzione industriale e che sta portando alla produzione industriale del tutto, automatizzata ed interconnessa.
Da questa affermazione nasce l’esigenza di un’Industria 5.0 dove viene messa al centro la persona e dove la tecnologia è a disposizione del benessere e della produttività del lavoratore, non il contrario.
Si tratta di un ritorno alla centralità dell’ambiente e delle persone nel processo industriale. Quindi una società che cerca di bilanciare lo sviluppo economico con la risoluzione dei problemi socio-ambientali, in cui le tecnologie vengono usate non solo per profitto ma per migliorare la qualità della vita di ogni cittadino.
Le differenze tra Industria 4.0 e 5.0
Industria 4.0 è sinonimo di quarta rivoluzione industriale: dopo la prima rivoluzione dei macchinari a vapore di fine ‘700, la seconda dell’energia elettrica e della chimica con la produzione di massa di fine ‘800, la terza dell’informatica e dell’elettronica con l’automazione dagli anni ’70 del XX secolo, l’industria 4.0 si basa sull’Internet of Things e la comunicazione di dati in tempo reale. L’Industria 4.0 è quindi un paradigma focalizzato sulle tecnologie abilitanti, su efficienza e produttività.
Industria 5.0, invece, non è tanto una rivoluzione tecnologica quanto culturale: un paradigma focalizzato sulle persone e sull’ambiente, quindi su qualità della vita e sostenibilità al centro del processo di produzione, con il supporto delle tecnologie dell’Industria 4.0, che si caratterizza per umanocentricità, sostenibilità e resilienza.
Umanocentricità: l’Industria 5.0 mette gli esseri umani al centro dei processi di produzione; la tecnologia viene utilizzata a servizio della qualità della vita dei cittadini e dei lavoratori, e non viceversa. Ne consegue un approccio più attento a diritti fondamentali come privacy, autonomia, dignità umana.
Un’altra conseguenza porta l’azienda a guidare e formare il lavoratore, grazie alla tecnologia, rispetto alle sue necessità, anziché farlo adattare alle esigenze della tecnologia.
Sostenibilità: l’Industria 5.0 è sostenibile. Garantisce i bisogni delle generazioni attuali senza compromettere quelli delle generazioni future. Riutilizza e ricicla le risorse naturali, o comunque ne evita l’esaurimento; ottimizza il consumo energetico e le emissioni, sviluppa processi circolari che riducono l’impatto ambientale delle proprie attività.
Resilienza: l’Industria 5.0 è capace di reagire ai cambiamenti improvvisi, anche traumatici, senza riportare conseguenze permanenti.
È un’industria che ha sviluppato un alto grado di robustezza nella produzione, che garantisce alti livelli di continuità operativa e disaster recovery, che ha una capacità produttiva adattabile e processi commerciali flessibili, in grado di garantire prodotti e servizi anche in caso di eventi straordinari, come pandemie, catastrofi naturali o cambiamenti geopolitici.
Industria 4.0
- Incentrata su una maggiore efficienza attraverso la connettività digitale e l’intelligenza artificiale;
- Tecnologia incentrata sull’emergere di obiettivi cyber-fisici;
- Allineata con l’ottimizzazione dei modelli di business all’interno delle dinamiche del mercato dei capitali e dei modelli economici esistenti, ovvero in ultima analisi, diretta alla minimizzazione dei costi e alla massimizzazione del profitto per gli azionisti;
- Nessuna attenzione alle dimensioni progettuali e prestazionali essenziali per la trasformazione sistemica e il disaccoppiamento dell’uso delle risorse e dei materiali dagli impatti ambientali, climatici e sociali negativi per la sostenibilità e la resilienza.
Industria 5.0
- Assicura un quadro per l’industria che combini competitività e sostenibilità, consentendo all’industria di realizzare il suo potenziale come uno dei pilastri della trasformazione;
- Responsabilizza i lavoratori attraverso l’uso di dispositivi digitali, approvando un approccio alla tecnologia incentrato sull’uomo;
- Costruisce percorsi di transizione verso usi ecosostenibili di tecnologia;
- Espande il mandato della responsabilità delle società a tutte le loro catene del valore;
- Introduce indicatori che mostrano, per ogni ecosistema industriale, i progressi compiuti nel percorso verso il benessere, la resilienza e la sostenibilità complessiva;
- Sottolinea l’impatto delle modalità alternative di governance (tecnologica).
Le caratteristiche dell’Industria 5.0 cambiano i modelli di business, favorendo i modelli circolari ed aumentando la servitizzazione, ossia il processo mediante il quale una azienda che produce e vende beni o prodotti trasforma questi ultimi in una vendita di servizi, stimolando la produzione di massa personalizzata e migliorando l’adattabilità dei processi produttivi.
Il lavoratore viene considerato un investimento, che consente all’impresa di crescere. Viene quindi formato, responsabilizzato e coinvolto nella progettazione e nell’esecuzione delle nuove tecnologie industriali.
Le nuove tecnologie vengono utilizzate per rendere più sicuri e inclusivi gli ambienti di lavoro, per aiutare i lavoratori a controllare e gestire meglio i rischi di burnout del lavoro digitalizzato, per ridurre l’impatto ambientale.
L’Industria 5.0, per le sue caratteristiche, attira e trattiene meglio i talenti, risultando perciò maggiormente competitiva.